Santa Maria di Licodia: tra storia medievale e stile liberty
Santa Maria di Licodia si trova in provincia di Catania ed è uno dei comuni del Parco dell’Etna. Situato a 442 m s.l.m. nel versante sud occidentale del’Etna, è circondato da campagne dove vengono coltivati agrumi, uliveti e vigneti.
Il nucleo deriverebbe dall’antica città di Inessa, dai tempi della dominazione dei Sicani (XII sec. a.C.). Riguardo all’etimologia della parola “licodia” si pensa derivi dal termine bosco, legato alla distesa boschiva del suo territorio.
Le Chiese
In epoca medievale, furono edificate diverse chiese fino alla costruzione del Monastero della Madre di Dio nella contrada Licodia, da qui il nome intero del paese.
La Chiesa Madre, intitolata al SS. Crocifisso, di origini medievali, è indubbiamente degna di nota. Si pensa che fosse in precedenza un luogo di culto bizantino. Nel corso dei secoli, subì diversi cambiamenti: nel 1344 fu resa una Chiesa fortezza, nel 1743 le fu affiancata la Chiesa del SS. Crocifisso.
Al suo interno vi sono i dipinti “San Leone Taumaturgo che sconfigge il mago Eliodoro” di Matteo Desiderato e “la Sacra Famiglia” di Giuseppe Rapisardi.
La Chiesa della Madonna del Carmelo, è la seconda della città per grandezza e importanza. La facciata esterna in pietra lavica è stata sostituita negli anni ’60 da una moderna, caratterizzata da un campanile gugliato.
All’interno vi è un’unica navata dove si trovano stucchi di foggia barocca e un totale di sei altari. È interessante l’affresco della “Consegna dello Scapolare” sulla volta della Chiesa.
La Chiesa della Madonna della Consolazione, si differenzia dalle altre per l’originale struttura rustica in pietra lavica. Dopo i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, fu chiusa al culto e successivamente, fu eretta una nuova struttura che dal 2002 è stata riaperta al culto.
La Chiesa della Resurrezione, invece, è caratterizzata da una armoniosa facciata a due ordini ascensionali in stile Liberty, ad opera del licodiese Giuseppe Anile.
Luoghi d’interesse
Tra i monumenti e i luoghi d’interesse del paese:
• La torre campanaria, considerata il simbolo glorioso del comune, il cui stile risale al passaggio dal romanico al gotico. È notevole l’effetto decorativo della loggia superiore dato dal contrasto tra la pietra lavica scura e la pietra bianca calcarea.
• Palazzo Ardizzone, uno degli edifici nobiliari più antichi della città. Esso racchiude due corti: la corte maggiore è di rappresentanza e comprende la parte originale e moderna, mentre la zona abitativa è caratterizzata dalle delicate pitture e dagli stucchi che decorano i soffitti.
• La torre “di Calafato” è un’antica costruzione a pianta rettangolare in pietra lavica che si innalza tramite dei gradoni. Probabilmente si trattava di una tomba di origine greca o una struttura atta a raccogliere e sistemare le pietre che venivano rimosse dal terreno.
• La pietra Pirciata presenta nella parte sommitale un muro con un foro che, secondo la leggenda, fu creato dal ciclope Carlapone.
• La villa comunale “Giardino Belvedere”, presenta una larga piazza circolare all’ingresso, sul cui selciato si ha lo stemma comunale e la statua marmorea della Venere Italica, copia della celebre opera di Antonio Canova.
Santa Maria di Licodia possiede un interessante patrimonio liberty, visibile soprattutto nei palazzi come Palazzo La Rosa, Leonardi e Anile. I palazzi vennero riedificati tra la metà del XIX secolo e i primi del XX.
Le tradizioni
Tra le feste locali, è antica tradizione festeggiare il Carnevale: per tre giorni sfilano i gruppi in maschera e i carri allegorici e al termine della sfilata avviene la premiazione dei gruppi in maschera e del carro allegorico più bello. Altra festa importante, è quella del patrono San Giuseppe che si festeggia per un’intera settimana, con una serie di eventi organizzati in paese.